L’identikit di Silvio Baldini
2 min readIn attesa della presentazione di oggi, proviamo a conoscere meglio il nuovo allenatore del Palermo.
Un passionale sempre all’attacco. La carriera di Silvio Baldini si potrebbe riassumere così. Si è sempre giocato le sue carte con le sue regole, senza avere paura di alzarsi dal tavolo e aspettare di tornare in ballo.
I primi anni in Toscana, poi le prime panchine di B in piazze ambiziose con Brescia e Chievo fino ad Empoli. Sulla panchina degli azzurri si trova ad allenare gente come Maccarone, Di Natale, Tavano, Rocchi, Berti e tanti altri.
Con il suo calcio offensivo raggiunge per la prima volta la Serie A (2002/2003) centrando la salvezza e una vittoria sui futuri campioni d’Europa del Milan.Qui arriva però l’altro bivio della sua carriera: arriva la chiamata di Zamparini per il Palermo.
La stagione deve essere quella della promozione, ma in grande stile. Il calcio di Baldini sembra l’ideale per esaltare la qualità di Corini, Zauli, Brienza e per il centravanti Toni. Ma il rapporto con il vulcanico presidente friulano e Baldini verrà esonerato a metà campionato.
Le esperienze successive in massima serie e in B (Parma, Lecce, Catania, ancora Empoli e Vicenza) non saranno esaltanti. Lui stesso dirà che i soldi che girano nel calcio sono il diavolo, tolgono la libertà a un allenatore. Così la scelta radicale di non allenare fino alla chiamata della Carrarese.
Contratto a premi, niente base fissa, solo tanto lavoro. Tre volte i playoff centrati con anche un secondo posto con i gialloblu. Questo fin qui il suo cammino fino al clamoroso ritorno a Palermo per chiudere un cerchio aperto 18 anni fa